Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso presentato da TIM nei confronti della delibera Agcom in materia di modem libero, chiudendo definitivamente la partita: i consumatori potranno utilizzare un modem di loro scelta per connettersi a internet, senza sottostare ai vincoli imposti degli operatori di rete.
La delibera Agcom in questione, la numero 348, risale al 2018 e attuava anche in Italia i principi europei della tutela della “rete aperta”. Da quel momento in poi gli operatori delle telecomunicazioni, che fino a quel momento avevano sistematicamente propinato il proprio modem facendolo pagare (anche salato!) a rate in bolletta, erano dovuti correre ai ripari prevedendo offerte differenziate con o senza modem e la possibilità di smettere di pagare il modem abbinato alle offerte già in essere.
Come sistematicamente avviene, è successivamente partita la “stagione dei ricorsi” delle compagnie telefoniche: prima del Consiglio di Stato, anche il TAR del Lazio a inizio 2020 aveva respinto in primo grado i ricorsi di Tim e Wind 3 contro la delibera Agcom.
Da sottolineare che la sentenza, oltre a stabilire definitivamente il diritto dei consumatori a scegliere il loro modem, ha riconosciuto la piena competenza di Agcom ad agire contro accordi e pratiche commerciali scorrette, anche dichiarando d’autorità nulle clausole contrarie alle disposizioni in materia.
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