Buoni fruttiferi serie Q/P: basta ostruzionismo, Poste rispetti le pronunce dell’ABF

Buoni fruttiferi serie Q/P: basta ostruzionismo, Poste rispetti le pronunce dell’ABF

La questione è ormai nota: Poste Italiane non riconosce pienamente i rendimenti dei buoni fruttiferi postali della serie Q, emessi nel periodo compreso fra il 1 gennaio 1987 e il 23 giugno 1997 utilizzando i moduli delle serie precedenti “corretti” con un semplice timbro.

Peccato che questo timbro, che intendeva correggere i tassi di interesse (più alti) riportati sul retro dei buoni, si fermi al 20° anno e nulla dica, invece, per il periodo che va dal 21° al 30° anno di possesso.

Ecco quindi che tantissimi emiliano-romagnoli si sono rivolti ad Adiconsum Emilia Romagna per vedere tutelato il loro diritto al rimborso.

L’Arbitro bancario e finanziario, che abbiamo interpellato circa quali fossero i tassi da applicare dal ventesimo anno, ha confermato il legittimo affidamento dei cittadini sulla validità dei tassi di interesse riportati sui buoni e, dunque, dichiarato Poste tenuta al pagamento in favore dei ricorrenti degli importi calcolati sulla base delle condizioni riportate sul retro dei titoli, oltre al pagamento delle spese di procedura.

Una giurisprudenza ormai consolidata, con pronunce che certificano il diritto al rimborso per centinaia di migliaia di euro. Pronunce che però Poste Italiane ha deciso di non ottemperare.

«Diciamo basta all’ostruzionismo, Poste deve rispettare le pronunce dell’Arbitro Bancario e Finanziario e rimborsare i risparmiatori» – commenta Luca Braggion, Presidente di Adiconsum Emilia Romagna (nella foto) – «Per l’ennesima volta ci troviamo ad assistere alla resistenza arbitraria della parte forte di fronte a un diritto accertato, con il solo fine di portare il cittadino a rinunciare per tribolazioni e spese legali che non sarebbero in alcun modo necessarie».

Adiconsum Emilia Romagna invita comunque tutti i possessori (ed ex possessori, perché è possibile fare ricorso anche se il buono è già stato riscosso) di questi “vecchi” buoni postali a non desistere di fronte all’atteggiamento di Poste Italiane, anzi di continuare a richiedere quanto loro spetta.

«Come Adiconsum abbiamo chiesto un tavolo di confronto per sbloccare l’impasse» – riferisce Braggion, sottolineando anche che «Poste ha registrato utili record anche nell’anno della pandemia, sia sulle spedizioni che sui servizi assicurativi: una ragione in più per indennizzare subito i risparmiatori».

Se anche tu hai dei buoni postali della serie Q/P, possiamo aiutarti! Contatta le nostre sedi territoriali oppure scrivici utilizzando questo modulo di contatto:


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