Abbreviato in PIP, il piano individuale pensionistico è uno strumento di previdenza complementare privata gestita dalle compagnie di assicurazione.
Ha la funzione di investire il risparmio con la finalità principale di costruire un integrazione alla pensione statale, mentre prima del pensionamento quanto accumulato può essere utilizzato per fare fronte a momenti di difficoltà personali e/o lavorative.
COME FUNZIONA
È possibile destinare al PIP sia contributi diretti che il TFR (qualora si sia, ovviamente, lavoratori dipendenti).
I risparmi possono essere investiti in:
- gestione separata, cioè in fondi separati e autonomi rispetto al patrimonio dell’assicurazione, per un profilo orientato alla prudenza e alla sicurezza della restituzione del capitale versato;
- fondi interni o OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) che invece promettono un maggior rendimento a fronte di maggior rischio.
La caratteristica principale del PIP rispetto ad altre forme di investimento assicurativo sta però nel fatto che l’importo e la periodicità dei versamenti possono essere sempre modificati nel corso del periodo di adesione. Lo stesso vale per la linea di investimento scelta in fase di stipula.
È fondamentale conoscere i costi del PIP prima di aderire: utile utilizzare il Comparatore dei costi delle forme pensionistiche messo a disposizione da COVIP (la commissione di vigilanza sui fondi pensione)
LE PRESTAZIONI
Al momento del pensionamento è possibile scegliere di ricevere quanto accomulato:
- sotto forma di rendita;
- fino ad un massimo del 50% in capitale e il restante sotto forma di rendita;
- tutta la posizione in capitale, a condizione che il 70% del montante accumulato dia una rendita annua inferiore al 50% dell’assegno sociale.
Per le prestazioni di cui sopra sono necessari almeno cinque anni di permanenza nel fondo pensione.
Prima della pensione, è possibile prelevare o riscattare in tutto o in parte la posizione a fronte di eventi determinati:
- SPESE SANITARIE STRAORDINARIE: intendendosi per “straordinarie” quelle connesse a interventi e terapie necessarie per condizioni gravissime, anche di coniuge e figli. Possibile riscattare fino al 75% del capitale accumulato;
- ACQUISTO O RISTRUTTURAZIONE DELLA PRIMA CASA per sè o per i figli: possibile riscattare fino al 30% del capitale accumulato. Sono necessari almeno 8 anni di permanenza nel fondo pensione;
- MOTIVI PERSONALI E FAMILIARI, senza necessità di precisazione: possibile riscattare fino al 30% del capitale accumulato. Sono necessari almeno 8 anni di permanenza nel fondo pensione;
- INVALIDITA’ PERMANENTE: possibile riscattare tutta la posizione;
- INOCCUPAZIONE SUPERIORE AI 48 MESI, DIMISSIONI O LICENZIAMENTO: possibile riscattare tutta la posizione;
- INOCCUPAZIONE NON INFERIORE A 12 MESI (e non superiore a 48 mesi): se il datore di lavoro ricorre a mobilità, cassa integrazione ordinaria o straordinaria è possibile riscattare fino al 50% della posizione.
Per ognuno di questi prelievi e riscatti è prevista una determinata tassazione.
LE AGEVOLAZIONI FISCALI
I contributi versati nel PIP sono deducibili ai fini IRPEF fino a 5.164,57 euro l’anno.
I rendimenti della gestione finanziaria godono di tassazione agevolata massima del 20% (anziché, come solitamente avviene per altre forme di investimento, del 26%).
Salvo eccezioni, prestazioni, anticipazioni e riscatti sono tassati con aliquota agevolata che varia dal 9% al 15%.
Realizzato con fondi L.R. 4/2017 anno 2021
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