Telefonate truffa: c’è chi si spaccia per Adiconsum

Prima una telefonata da una presunto “ufficio amministrazione” di TIM che annuncia che a partire dalla settimana seguente l’azienda avrebbe applicato un importante aumento alla tariffa telefonica in essere e l’invito a parlare con un rappresentante di Adiconsum che avrebbe chiamato immediatamente a ruota: rimanere inerti infatti significa, stante quanto viene raccontato, accettare l’aumento e rimanere vincolati a TIM per due anni, con ingenti penali per un eventuale recesso anticipato.

A ruota l’altra telefonata arriva puntualmente: dall’altro capo della cornetta qualcuno che si qualifica come Adiconsum società a tutela del cliente e indipendente, che conferma quanto detto nella chiamata precedente e che, per evitare l’aumento gravoso, suggerisce di valutare le promozioni di altri gestori presenti nella zona di residenza con tariffe più convenienti, ad esempio Vodafone oppure Fastweb.

SI TRATTA DI UNA TRUFFA

Come Adiconsum siamo sempre dalla parte del consumatore quando si tratta di contenziosi con qualsiasi compagnia telefonica e non ci sentirete mai promuovere un gestore piuttosto che un altro. È poi importante ricordare che non è più possibile l’applicazione di penali per recesso anticipato e che ogni variazione unilaterale delle condizioni contrattuali deve essere comunicata per iscritto con margine di tempo adeguato a darci l’opportunità di disdettare o cambiare operatore: solitamente avviene nella sezione “comunicazioni” della fattura telefonica.

Infine qualche consiglio generale per contrastare i raggiri operati via telefono:

1 – impara a rispondere: spesso la finalità dei truffatori è soltanto quella di estorcere un “sì” utile alla conclusione di un contratto non richiesto. A domande a cui normalmente risponderemmo affermativamente, quale il classico “parlo con il sig. Rossi Mario?”, replichiamo invece con “dica”, “sono io”, “la ascolto” e così via;

2 – segnalare ogni chiamata sospetta ad Adiconsum. Trovi QUI l’elenco e i recapiti delle nostre sedi territoriali.

3 – qualora ci si accorga che è stato comunque concluso un contratto, ricordarsi che entro 14 giorni dal momento in cui se ne viene a conoscenza è sempre possibile esercitare il diritto di ripensamento: basta una raccomandata con ricevuta di ritorno o una pec. Anche per questo puoi rivolgerti all’Associazione consumatori.

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