Si tratta dell’intelligenza artificiale (AI) in grado di generare immagini, attingendo da grandi moli di dati tramite il cosiddetto machine learning.
Nello specifico le AI generative sfruttano un particolare sottotipo di quest’ultimo, chiamato deep learning (in italiano: apprendimento profondo), una tecnica che imita il funzionamento del cervello umano nell’apprendimento dei dati.
Il punto controverso sta nella provenienza delle immagini da cui l’AI attinge, giacché molte di queste vengono prese dal web senza permesso. Questo ha generato il malcontento di artisti – ma non solo – che ora devono fare i conti con “una macchina” in grado di replicare i loro stili caratteristici.
La soluzione però esiste, e sta nella possibilità per i creator di sottoscrivere contratti che consentano all’AI di apprendere dalle proprie opere in cambio di una retribuzione.
Come sapere se le proprie immagini sono state utilizzate per addestrare l’AI?
Per quanto questo non sia sempre possibile vista l’esistenza di diversi dataset privati, per quanto riguarda quelli pubblici esiste uno strumento per verificarlo, o meglio, un motore di ricerca: Have I Been Trained?
Il suo funzionamento è piuttosto semplice:
- Inserisci nel motore di ricerca il titolo di un’immagine che hai caricato sul web o l’indirizzo del tuo sito web personale;
- Premendo invio verranno mostrare le immagini relative al criterio di ricerca inserito;
- Se trovi delle immagini di tua proprietà e non vuoi siano utilizzate per l’addestramento dell’AI, potrai quindi segnalarle e queste verranno rimosse dal set di dati a cui la stessa attinge.