Anziani e tecnologia: a che punto siamo?

Anziani e tecnologia: a che punto siamo?

Negli ultimi decenni, l’evoluzione tecnologica ha trasformato radicalmente il modo in cui affrontiamo la vita e svolgiamo sempre più attività sulla rete. Questa “rivoluzione” ha interessato tutte le fasce d’età, compresi gli anziani. Nonostante le difficoltà, in Italia, questa categoria ha mostrato un crescente interesse all’adattarsi a questo cambiamento.

Secondo l’ISTAT, in Italia le persone sopra i 65, rappresenta circa il 24% del totale nazionale, ed è una percentuale che è destinata a crescere nei prossimi decenni. Questo dato implica una sfida significativa per l’integrazione digitale di una larga fetta della popolazione che tradizionalmente è meno avvezza all’uso delle tecnologie moderne.

Nel 2023, l’ISTAT ha riportato che circa il 42% degli anziani utilizza regolarmente Internet. Questo dato, sebbene inferiore alla media nazionale, rappresenta un drastico aumento rispetto agli anni precedenti, quando solo il 34% degli over 65 aveva accesso regolare alla rete. Tuttavia, permane un divario digitale evidente, soprattutto se confrontato con i più giovane, dove l’uso di Internet è quasi universale e scontato.

Le principali barriere che gli anziani incontrano in questo percorso formativo sono riassumibili in tre categorie: la prima è la mancanza di competenze specifiche in ambito che non hanno potuto sviluppare durante la loro vita e carriera lavorativa; Anche i costi dei dispositivi come smartphone, tablet o computer possono rappresentare una spesa significativa, soprattutto per chi vive con una pensione modesta o si trova in condizioni di fragilità ma la produzione ha permesso costi minori per l’utente finale; Infine, la paura, limite dovuto all’età, e la sfiducia degli anziani li porta a temere di non essere in grado di utilizzare correttamente la tecnologia o di essere vittime di truffe online.

Per affrontare queste sfide, sono state avviate diverse iniziative volte a promuoverne. Tra queste, i corsi di alfabetizzazione digitale, organizzati da enti locali, associazioni di volontariato e università della terza età, sono un ottimo strumento divulgativo. Queste lezioni offrono formazione su temi come l’uso di Internet, la gestione delle e-mail, l’uso dei social media e la sicurezza online.

Un esempio rilevante è rappresentato dal progetto “Pane e Internet”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, che offre corsi gratuiti di alfabetizzazione digitale per adulti e anziani. Inoltre, la pandemia di COVID-19 ha accelerato questa tendenza, spingendoli a ad ingegnarsi con questi strumenti per mantenere i contatti con i familiari e accedere ai servizi essenziali a distanza.

L’integrazione degli anziani nel mondo digitale comporta numerosi benefici, come: il miglioramento della qualità della vita, riducendo l’isolamento e la solitudine; con un maggiore accesso ai servizi online si riducono le file ed il carico burocratico del personale fisico ma, specialmente, si tutela la salute dei più fragili; un ultima motivazione è la partecipazione attiva degli anziani, fascia spesso isolata dalle informazioni e le discussioni, di interagire attraverso media, periodici, blog e social.

Il futuro dell’inclusione digitale in Italia dipenderà dalla capacità di continuare a sviluppare e implementare iniziative che rispondano al queste esigenze specifiche. Sarà fondamentale investire in programmi di formazione continua, promuovere la progettazione di dispositivi e interfacce user-friendly e garantire una sempre minore spesa economica delle tecnologie.

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