Multe da circolazione stradale all’estero: cosa c’è da sapere

Ricevere una multa all’estero è un’eventualità tutt’altro che remota; la guida in uno stato europeo diverso da quello nel quale si è soliti circolare, infatti, potrebbe essere causa di infrazioni, delle quali molto spesso non si è affatto consapevoli. Ecco che allora, tornati a casa e ricevuta la sanzione, non si sa bene come reagire, persistendo ancora, in alcuni, il dubbio che si possa evitare il pagamento senza incorrere in alcun inconveniente. Sebbene la disciplina non risulta ancora del tutto uniformata (la natura delle infrazioni sanzionabili e l’entità della multa irrogata, per esempio, continuano ad applicarsi le norme dello Stato membro in cui è avvenuta la violazione), la normativa europea è recentemente cambiata ed è bene conoscerla per evitare spiacevoli conseguenze.

Primo riferimento normativo in materia è la direttiva (UE) 2015/413, che ha introdotto il sistema Cross Border. Il sistema è volto a stabilire regole idonee a perseguire i conducenti stranieri che commettono infrazioni stradali pericolose, facilitando il compito della polizia dei vari Paesi dell’Unione europea a condividere le informazioni utili per identificare chi trasgredisce alle regole stradali. Tale condivisione è facilitata dall’EUCARIS (European car and driving licence information system), una rete elettronica europea contenente dati su veicoli e patenti (ad eccezione di quelli relativi a veicoli immatricolati in Danimarca, Irlanda e Regno Unito), creata al fine di consentire lo scambio dei dati necessari tra lo Stato nel quale è stata commessa l’infrazione e quello nel quale il veicolo è stato immatricolato. La direttiva si applica alle gravi infrazioni (c.d. “big killers”, responsabili del 75% delle morti su strada) rappresentate da: eccesso di velocità, mancato uso della cintura di sicurezza, mancato arresto davanti ad un semaforo rosso, guida in stato di ebbrezza, guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, mancato uso del casco protettivo, circolazione su corsia riservata e uso del cellulare o di altri dispositivi durante la guida.

Cosa è la lettera di informazione

Quando viene accertata una violazione, l’autorità competente accede, tramite il punto di contatto dello Stato nel quale è immatricolato il veicolo (in Italia è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), ai dati relativi al proprietario della vettura; una volta in possesso di questi dati invia all’intestatario del veicolo una “lettera d’informazione”. Tale lettera deve necessariamente essere redatta nella lingua del documento d’immatricolazione del veicolo con il quale è stata commessa l’infrazione e deve indicare: la natura della violazione, il luogo, la data e l’ora, la legge violata e la sanzione e, laddove risulti appropriato, il dispositivo impiegato per rilevare l’infrazione. A tale lettera è allegato un modulo di risposta attraverso il quale l’intestatario del veicolo potrà confermare di aver commesso l’infrazione, contestare l’infrazione o indicare le generalità del conducente responsabile se diverso dall’intestatario. La lettera deve inoltre contenere informazioni sulla modalità di pagamento, la procedura da seguire e l’Autorità a cui inoltrare un eventuale ricorso.

Ho ricevuto una multa, cosa succede se non pago?

Nel caso si ricevesse una multa, è in primo luogo buona regola verificare attentamente la correttezza dei dati in essa riportati: ora e luogo della presunta infrazione e corrispondenza con il periodo della permanenza all’estero. Per quanto riguarda il pagamento, è importante ricordare che l’Italia ha attuato con decreto n. 37 del 2016 una decisione quadro (2005/214/ GAI) che rende operativo il principio del mutuo riconoscimento delle sanzioni pecuniarie, in base al quale una sanzione comminata da un’autorità giudiziaria o amministrativa di uno Stato europeo è eseguibile anche negli altri Stati. Ciò fa sì che le contravvenzioni siano in primo luogo riconosciute in Italia e, in caso di mancato pagamento, potranno essere adottate tutte le misure idonee a ottenere l’importo corrispondente alla sanzione, compreso il pignoramento dei beni del contravventore. Per quanto riguarda la notifica delle multe, il decreto, inoltre, stabilisce che si applicano le regole del Paese nel quale si commette la violazione; l’accertamento potrà, ad esempio, essere recapitato per posta ordinaria e non necessariamente tramite raccomandata come avviene in Italia; ciò non legittima alcun ricorso o contestazione.

L’app Going Abroad

Cosa fare allora per evitare di incorrere in sanzioni quando si guida all’estero? Oltre al rispetto delle comuni norme di buon senso e prudenza, un valido strumento di aiuto è fornito proprio dall’Unione Europea che ha ideato Going Abroad, un’applicazione gratuita sulla sicurezza stradale. Con tale applicazione, disponibile in 22 lingue e per i principali sistemi operativi, è possibile conoscere regole e obblighi vigenti in ogni Stato dell’Unione, il tutto in modo chiaro e facilmente comprensibile.

Scaricala QUI.