Il tema dello spreco alimentare, che sia di distribuzione (food losses) di ristorazione o filiera (food waste) o anche domestico, è di primaria importanza nel nostro Paese. Vi è una situazione a dir poco allarmante: il 40% dei 4 miliardi di tonnellate di cibo che vengono prodotti ogni anno,vengono “buttati” (se così si vuole dire!) dai paesi ricchi (fonte: www.oneplanetfood.info). Nello specifico, in Italia vengono cestinati 149 kg di cibo annualmente a persona!
Oggigiorno, le campagne di sensibilizzazione a tale argomento sono molteplici. Tante le campagne di comunicazione e/o sensibilizzazione rivolte ai consumatori finali, tante le misure di prevenzione e i progetti concreti per ridurre la quantità di prodotti alimentari che finiscono tra i rifiuti. Si ha però un obiettivo comune: quello di raggiungere una maggiore sostenibilità alimentare attraverso la consapevolezza e l’adozione di buone pratiche lungo tutta la filiera e quindi di modificare il nostro modo di produrre e consumare, nonché di mangiare.
Il tema dello spreco alimentare è inoltre disciplinato dalla Legge 166/2016 del 30/08/2016. Si tratta di un intervento finalizzato a favorire, ai fini di solidarietà sociale, il recupero e la donazione di beni alimentari in favore di soggetti che operano senza scopo di lucro. Sono, inoltre, previsti benefici fiscali per chi cede a titolo gratuito prodotti alimentari ad indigenti.
Gli sprechi alimentari gravano sul clima, sulle risorse idriche, sul suolo e sulle biodiversità, le stesse risorse da cui dipende la sopravvivenza dell’Uomo. Tutto ciò porta ad un impatto ambientale non indifferente: maggior uso di fertilizzanti e altri prodotti chimici, emissione di anidride carbonica e di metano in atmosfera, riduzione delle scorte ittiche, aumento del volume dei rifiuti e crisi idrica. Adiconsum punta molto sui valori di tutela e salvaguardia ambientale e quindi, di conseguenza, tutela del consumatore.
Tutti insieme possiamo contribuire alla risoluzione di questo problema! Come? Ecco alcuni utili consigli: scrivere la lista della spesa e andare a fare la spesa con la pancia piena, evitare di fare una spesa unica per un lungo periodo, comprare dai produttori e soprattutto imparare a cucinare con gli avanzi e gli scarti.
Recuperare il cibo è virtuoso, ma prevenire lo spreco è decisamente meglio!
(C.V.)
Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2015