L’apertura di credito su conto corrente è quello che solitamente chiamiamo fido o scoperto di conto. La banca mette a disposizione una somma fino ad un importo massimo prestabilito, che potrà essere utilizzata dal correntista e andrà poi rimborsata. È la classica forma di credito che viene utilizzata per far fronte a necessità temporanee di liquidità, mentre non è opportuna legarla al finanziamento di un’attività in ragione dei costi più elevati rispetto agli altri tipi di prestito.
COME FUNZIONA?
L’apertura di credito su conto corrente presuppone ovviamente la titolarità di quest’ultimo presso la banca. All’istituto di credito andranno pagate le commissioni e gli interessi sulle somme utilizzate.
Una volta restituita in tutto o in parte la somma utilizzata nei limiti del fido, la stessa sarà nuovamente a disposizione e potrà essere riutilizzata.
Come per tutti gli altri prestiti, l’accoglimento di una richiesta di fido è condizionata a una buona posizione creditizia, da dimostrare con reddito documentabile (es. busta paga di contratto a tempo indeterminato) o prestazione di garanzia.
QUANTO COSTA?
Il costo dell’apertura di credito su conto corrente è composto da:
- interessi a debito sulle somme utilizzate;
- le commissioni bancarie.
Le commissioni bancarie:
- sono calcolate proporzionalmente all’ammontare e alla durata del finanziamento;
- determinate nel contratto in maniera discrezionale;
- non possono superare lo 0,5% del fido per trimestre;
- vanno restituite in caso di estinzione anticipata, in proporzione alla parte non goduta.
Come si diceva, il costo del fido risulta essere spesso più elevato di quello di altre forme di prestito in ragione della flessibilità di utilizzo del finanziamento.
LE BUONE PRATICHE
Quando si richiede un fido è fondamentale essere consapevoli che:
- si sta stipulando un vero e proprio contratto di finanziamento;
- si tratta di una forma di credito che va destinata prevalentemente alla gestione di mancanze temporanee di liquidità, mai alle “spese ordinarie”;
- lo sconfinamento oltre i limiti concordati espone a ulteriori costi e al rischio di segnalazione negativa.
Realizzato con fondi L.R. 4/2017 anno 2021
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